Santo Oscar Arnulfo Romero

14 ottobre 2018, una data storica per El Salvador. Monseñor Romero, salvadoregno, è canonizzato da Papa Francisco, argentino. Santo Oscar Arnulfo Romero Galdámez da San Miguel, El Salvador. Affare di un continente, portata mondiale. Un atto dovuto per un paese che porta nel suo stesso nome la cristianità. Ovviamente il primo santo salvadoregno.

Monsignore degli indifesi, una voce contro gli eccessi della guerra civile degli anni ’80. Molto simile a papa Francesco che lo ha voluto santo. Molto lontano da papa Giovanni Paolo secondo, il quale non è voluto andarlo a trovare malgrado il suo girovagare per il mondo, perché lo considerava troppo vicino alla guerriglia, ai comunisti.

In realtà una voce libera che non accettava che il suo popolo si trucidasse reciprocamente in una guerra civile della tarda guerra fredda. Ma i militari salvadoregni la pensavano diversamente e non gli piacevano i continui richiami di Romero al rispetto dei diritti umani. Lo assassinarono mentre dava messa un pomeriggio del marzo 1981. (vedi mio articolo). Qualche anno dopo, il mandante Roberto d’Aubuisson fonderà il partito conservatore di destra, Arena, che sarà al potere nell’immediato post-guerra.

Dopo trentasette anni, per la chiesa cattolica romana apostolica la statura immensa di Romero non si mette più in discussione. E neanche per la grande maggioranza dei salvadoregni. Solo una piccola minoranza ultra-conservatrice e militarista che ancora lo considera una figura pericolosa del comunismo. Ma per tutti gli altri è Santo Oscar Romero, e non più solo il nome dell’aeroporto internazionale de El Salvador.

Testimonianze e segni per onorare questo grande personaggio sono ovunque nel paese.

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