Riunione con nove sindaci del dipartimento di Morazàn a oriente del paese, nel municipio del capoluogo, San Francisco Gotera. Mi chiedo a quale santo la città è stata intitolata. D’altra parte le prime tre città del paese richiamano una figura santa: San Salvador, Santa Ana e San Miguel, ovviamente in un paese che detiene nel suo stesso nome fervore religioso. Scopro che Gotera nasce da “got” (serpente) ed “era” (collina) in lingua indio. Il nome San Francisco fu aggiunto quindi alla Collina dei Serpenti, esempio di integrazione di cultura indio con quella dei colonizzatori. Poche cittadine hanno mantenuto il nome indio come Chatelpique, Lolotiquillo o la divertente Cacaopera che potrebbe far pensare alla collina del cacao anche se le piantagioni di cacao furono abbandonate più di cent’anni fa a favore della canna da zucchero, mais e fagioli. Poi ci sono le classiche nomenclature funzionali come Aguafría, El Cerro, Conchagua, Sensembra. Ma anche Corinto e Berlin che mi fanno pensare a gemellaggi improbabili. Certamente i nomi dei santi prevalgono con i classici San Felipe, San José o San Isidoro. Però nella vena mistica religiosa sono imbattibili il promettente Nuevo Eden de San Juan e la intrigante Delicias de Concepción.