Somiglianze dominicane

In cinque mesi sono stato paragonato nell’ordine: a Superman, a Burt Lancaster e due volte a Paul McCartney. Da persone che ho incontrato o da semplici passanti per la strada. È un classico: le persone della stessa razza (bianca in questo caso) si somigliano tutte viste dalle persone di un’altra razza (nera). La cosa funziona cosi in entrambi i sensi poi con il tempo l’attenzione ai dettagli si affina. La somiglianza con Superman mi onora. Visto che posso scegliere tra 11 attori interpreti del ruolo, scelgo il mitico Christopher Reeve anche se probabilmente mi avranno probabilmente visto come una copia venuta male di Tom Welling.

Molto più stravagante il commento-somiglianza con il vecchio Burt. Ammetto che ho dovuto googolare per controllare le fattezze del cow-boy attore. L’apparentamento è stato fatto da un anziano ospite di un centro di accoglienza in una scuola di Roseau. 79 anni, pochi denti, sguardo sveglio e mente ancora molto lucida. Bisogna convincerlo, insieme ad un’altra ventina di ospiti dell’edificio scolastico, a spostarsi per permettere agli studenti di tornare a scuola. Dopo una discussione animata riusciamo a rassicurarlo che il governo, con il sostegno delle organizzazioni internazionali, troverà una sistemazione adeguata che gli permetta una vita decente. Quando la tensione si abbassa al momento dei saluti mi dice “e poi tu assomigli a Burt Lancaster, mi posso fidare di te” e giù grandi abbracci e pacche sulle spalle. Operatori umanitari non siamo né missionari volontari né tanto meno Superman o cow-boy però un piccolo riconoscimento per il lavoro fatto fa indubbiamente piacere. Cosi lascio Dominica con la sensazione di aver compiuto qualcosa per delle persone meravigliose, pacifiche e che combattono la lotta giornaliera di sopravvivenza individuale e collettiva arrampicati in un piccolo scoglio in mezzo all’oceano atlantico.

  

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